Lo dice la parola stessa: i traumi da parto sono un tipo di lesione, che viene provocata da una causa esterna. Il bambino risente infatti del momento del travaglio, oppure del parto, riportando a volte dei veri e propri traumi.

Secondo una stima, da 2 a 7 neonati su 1000 subiscono dei traumi da parto, anche se l’utilizzo sempre maggiore del parto cesareo in caso di difficoltà, ne ha aumentato notevolmente l’incidenza.

In ogni caso è fin troppo chiaro quanto sia importante rilevare subito quale sia il tipo di trauma da parto, per poter correre subito ai ripari ed evitare problemi a lungo termine.

Quali sono le cause dei traumi da parto?

Al di là di eventuali errori da parte del personale medico, ci sono diverse condizioni che possono aumentare le probabilità di traumi del parto nei bambini. Ad esempio, le dimensioni del bambino, così come il modo in cui si è posizionato durante il travaglio, possono rendere il parto difficoltoso e causare dei traumi da parto.

In particolare, queste sono alcune delle condizioni che possono aumentare le probabilità di avere un trauma da parto:

  • Un neonato con un peso che supera i 4 kg (neonato macrosomo) può provocare una difficoltà nel parto;
  • I neonati prematuri con meno di 37 settimane potrebbero avere problemi, causati da un corpo troppo fragile;
  • Un travaglio difficile e prolungato, seguito da un parto complicato (distocia), potrebbero essere alla base dei traumi da parto;
  • Il corpo della madre potrebbe non essere fisicamente adeguato per un parto naturale, a causa di una dimensione e forma delle pelvi scomoda (sproporzione cefalo-pelvica).
  • Se il bambino si trova in posizione podalica potrebbe avere non poche difficoltà nel parto.

Tutte queste condizioni potrebbero stare alla base dei traumi da parto, e provocare problemi e difficoltà al neonato. Scopriamo quindi insieme quali sono i traumi più comuni.

I più comuni traumi da parto

Ci sono molti fattori che possono provocare dei traumi da parto, e ciascuno ha una sua causa specifica. L’utilizzo di alcuni strumenti per aiutare il bambino nel parto, ma anche lo sforzo che il bimbo fa per uscire, sono tutte condizioni che possono creare dei traumi da parto.

Riconoscere il tipo di traumi da parto ti può essere utile per capire come aiutare il tuo bimbo a risolverlo, e per tranquillizzarti riguardo la sua natura. Analizziamo quindi i più comuni traumi da parto.

Tumore da parto

Non farti spaventare dal nome, il realtà il tumore da parto è semplicemente una tumefazione dei tessuti. Si può formare sulla testa del neonato a causa della sua difficoltà a passare durante il parto.

Questo tipo di tumefazione tende a scomparire da sola in pochi giorni, ed è frequente nei neonati che sono nati con l’ausilio della ventosa. La ventosa, infatti, si applica alla testa del bambino e lo aiuta a venire alla luce, ma può provocare questo tipo di ematoma temporaneo.

Cefaloematoma

Il cefaloematoma riguarda sempre il cranio del bambino, ed è uno di quei traumi da parto che aspettano qualche giorno per comparire. Di solito si riscontra un rigonfiamento sulla testa dopo due o tre giorni dalla nascita.

Il cefaloematoma è causato da una raccolta di sangue sul cranio del neonato: la consistenza è particolare, quasi fluttuante, ma viene riassorbito in poco tempo. Di solito questo avviene entro qualche settimana, a seconda della grandezza dell’ematoma.

Nei casi in cui questo rigonfiamento è particolarmente grande, può provocare dell’ittero nel neonato, che tende però a sparire insieme al cefaloematoma.

Emorragia sub-congiuntivale

Si rileva nell’occhio del bambino, invece, l’emorragia sub-congiuntivale. Questo trauma da parto è causato da una rottura dei capillari che si trovano nell’occhio. In particolare puoi notare una linea rossa intorno all’iride del neonato, che si può trovare in un occhio, oppure su entrambi.

Particolarmente comune, è dovuta allo sforzo fatto dal bambino durante il parto e non crea problemi agli occhi del neonato. Questa condizione tende a scomparire in modo spontaneo dopo una settimana o poco più.

Segno del forcipe/ematomi

Abbiamo già parlato di quanto può influire l’intervento del personale medico sul bambino, a volte in modo completamente involontario. Ci sono alcuni neonati, infatti, che riportano particolari segni, o degli ematomi, dovuti all’utilizzo di una ventosa o un forcipe, per aiutarlo a uscire. In ogni caso questa condizione è temporanea e sparisce in poco tempo.

Inoltre, alcuni bambini sono particolarmente sensibili, e soffrono del trauma dovuto al passaggio “forzato” all’interno del canale del parto. Ci sono anche dei casi in cui il neonato si provochi degli ematomi per lo sfregamento contro le ossa pelviche della madre. Ma anche queste sono condizioni che si risolvono con il tempo.

Paralisi faciale

Può capitare che il bambino soffra di un’eccessiva pressione al volto durante il travaglio o il parto. Questo provoca nel neonato un danneggiamento del nervo faciale. Ma la paralisi faciale può essere causata anche dall’utilizzo del forcipe.

In questo caso la si rileva perché il bambino piange: sente di non riuscire a muovere la parte danneggiata della faccia, e di non poter chiudere l’occhio interessato alla lesione. Nella maggior parte dei casi il nervo è semplicemente contuso, perciò il viso tende a ritornare normale nel giro di qualche settimana. Se questo non avviene, ti consigliamo di portare subito il bambino dal pediatra per eventuali analisi.

Paralisi brachiale

Questo tipo di paralisi avviene nel momento in cui si va a danneggiare tutta quella parte di nervi che si trova nella mano e nel braccio, e che costituisce il plesso brachiale. Può registrarsi questo problema nei casi di distocia della spalla, una difficoltà a far uscire la spalla del bambino.

In questo caso il bambino si trova nell’impossibilità di ruotare e piegare il braccio. Se la paralisi è causata da un edema o una contusione, questo problema si risolve in poche settimane. Se invece il nervo è stato lacerato, questo causa purtroppo una paralisi brachiale permanente.

Ecco perché è importante trattare questa paralisi in modo efficace fin da subito, facendo molta attenzione ai movimenti del braccio, e con esercizi di fisioterapia.

Fratture varie

Nel caso in cui il parto sia particolarmente difficoltoso, possono esserci delle fratture. Tra queste la più comune è quella alla clavicola, dovuta sempre a una difficoltà nell’estrarre la spalla dal canale del parto.

A questo punto consigliamo di fare particolare attenzione a come si muove il neonato, ricordando di sollevarlo per il busto, e non per il braccio. La guarigione da una frattura di questo tipo è infatti spontanea, e avviene in poche settimane.

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