Forse non lo sapevi, ma la composizione del latte materno non è sempre uguale: questa si modifica man mano che il bambino cresce, per adattarsi alle sue nuove esigenze. Proprio come il latte, anche l’allattamento1 si modifica, a seconda del momento che madre e figlio stanno vivendo insieme.

La prima settimana viene quasi considerata come una “prova”, sia per la madre che per il piccolo. Proprio per questo dovresti approfittarne per rilassarti: è impossibile che sia tutto perfetto, e dovrai fare il possibile per recuperare le energie spese durante il travaglio e il parto.

Solo dopo potrai finalmente goderti la crescita del tuo bimbo, trovando una routine che si adatti alle vostre esigenze. Questo articolo vuole essere, in ogni caso, una guida all’allattamento. In questo modo saprai come comportarti e gestire al meglio le diverse situazioni che ti si presenteranno.

Come viene prodotto il latte nel seno della madre

Prima di iniziare è doverosa una premessa. A nostro parere sapere in che modo viene prodotto il latte materno è importante per le neo mamme, così saranno perfettamente in confidenza con l’argomento in questione.

Gli ormoni sono i principali responsabili della produzione di latte materno. Infatti, dopo il parto la placenta viene espulsa: questo comporta una diminuzione netta degli ormoni della gravidanza, aumentando allo stesso modo la produzione di prolattina.

Questo particolare ormone darà al seno il segnale che è arrivato il momento di produrre il latte. Di solito il latte inizia ad essere prodotto 3-5 giorni dopo il parto, con un fenomeno che si chiama “montata lattea”. In questo periodo, se il bambino non viene attaccato al seno nel modo giusto, la produzione di latte aumenta.

Inoltre la poppata del bimbo rilascia nella madre un altro ormone, l’ossitocina, che attiva il riflesso di eiezione e stimola la fuoriuscita del latte. Da questo momento in poi è la frequenza di allattamento a regolare la produzione di latte: se allatti spesso e in modo completo la produzione aumenta, e così al contrario.

Allattamento e crescita del neonato

In questa guida parleremo sempre dei neonati a termine, perché per i bambini nati pre-termine il discorso varia sempre, a seconda della singola situazione.

L’allattamento a 2 o 3 giorni dalla nascita

Buona parte dei bambini può attaccarsi al seno anche poche ore dopo il parto, ma tieni in conto che per il primo giorno il tuo piccolo passerà buona parte del tempo a dormire, non sarà ancora particolarmente interessato ad essere nutrito. Ma già dal 2°-3° giorno il bimbo vorrà essere nutrito a volte anche per 8 o 12 volte ogni giorno.

La regola dice che il bambino deve essere allattato per almeno 10 minuti, ma potresti decidere di far durare l’allattamento per più tempo, finché il piccolo non si staccherà da solo. Una volta che il piccolo avrà finito di poppare al primo seno ti consigliamo di fargli fare il ruttino, cambiare se serve il pannolino, e solo dopo attaccarlo al secondo seno.

Se in questi giorni percepisci delle contrazioni dell’utero mentre allatti è più che normale. Questo avviene infatti perché l’azione del neonato sul seno stimola la produzione di latte nella madre. Potresti sentire questa contrazione con una sensazione di caldo o freddo al seno, oppure come una puntura di spilli, ma ci sono madri che invece non percepiscono nulla tranne il cambiamento nel ritmo del bimbo.

L’allattamento a 3 o 4 giorni dalla nascita

Le cose cambiano ancora quando si supera il 3°-4° giorno di età del bimbo: il volume del latte aumenta molto, perciò la madre sente il seno pesante, oppure pieno o caldo, a seconda delle situazioni.

Ci sono casi in cui il seno potrebbe soffrire dell’aumento di produzione del latte. In questo caso diventerà teso e duro, mentre capezzolo e areola si allargheranno appiattendosi e rendendo complicato attaccare il bambino al seno. In questa particolare condizione ti consigliamo di allattare il bambino molto frequentemente, così da diminuire il disagio.

In questo periodo della crescita l’aumento della frequenza di allattamento al seno fa sì che aumenti anche la produzione di urina, perciò dovrai cambiare più pannolini rispetto ai primi giorni. Inoltre anche le feci del bimbo cambiano: una volta eliminato il meconio, scuro e denso, assumeranno una colorazione sul marrone, diventando morbide. Infine prenderanno un colore che si avvicina al giallo mostarda, con una consistenza granulosa e morbida.

Allattamento: cosa fare se il bimbo ha difficoltà ad attaccarsi al seno

Abbiamo detto che, a causa di diverse condizioni, si può verificare un ingorgo mammario, un indurimento del seno che potrebbe rendere difficile l’allattamento.

Ecco cosa potrai fare per ridurre le difficoltà del piccolo:

  • Fai uscire un poco di latte prima di attaccare il piccolo: questo farà ammorbidire l’areola e il capezzolo;
  • Cerca di allattare il più possibile, magari ogni due ore, così il seno diventerà più morbido. Questo discorso vale anche per l’estrazione del latte, con tiralatte oppure con spremitura manuale;
  • Fai degli impacchi caldi da applicare sul tuo seno qualche minuto prima di allattare: renderà l’allattamento più agevole;
  • Dopo che avrai finito l’allattamento, fai degli impacchi freddi e applicali ai seni per circa 30 minuti. Questo farà diminuire il gonfiore del seno.

Una volta passato il primo mese, anche i neonati hanno capito ormai come funziona l’allattamento, ma questo adattamento varia da bambino a bambino. Ci sono infatti neonati che sono più veloci, perciò si staccano dopo 15 minuti, altri, più lenti, ci mettono fino a 30 minuti per finire un seno.

A questo punto, però, ricorda che è molto importante lasciare che sia il bimbo a decidere quando desidera staccarsi: il latte dell’ultima poppata è quello che contiene la maggior quantità di nutrienti. Togliere quindi il bimbo dal seno troppo presto impedirebbe al piccolo di ricevere grassi e calorie.

Allo stesso modo, lascia al bimbo anche la scelta sul ritmo dell’allattamento, perciò non forzarlo ad aspettare e non cercare di imporgli un qualche schema, sarebbe solo deleterio. Infine, sarà sempre il tuo bimbo a decidere se preferisce un seno o l’altro.

Molti neonati, infatti, tendono a rifiutare il secondo seno. In questo caso lascialo fare, e al prossimo allattamento offrigli il secondo seno per primo, così risolverai il problema in modo semplice e pratico.

Come sapere se il bambino ha assunto abbastanza latte

Ora che sappiamo quanto sia importante il latte materno per la crescita del piccolo, è lecito chiedersi come fare per capire se il bambino ha assunto la giusta quantità di latte.

Per verificarlo, ti basterà essere sicura che il bambino:

  • Faccia molta pipì, quindi dovrà bagnare più di 6 pannolini ogni giorno;
  • Abbia recuperato il peso della nascita entro le prime due settimane di vita;
  • Evacui feci di color giallastro, granulose e lente, più di una volta al giorno;
  • Continui a crescere, aumentando il peso di almeno 150g ogni settimana;

Ci possono essere periodi in cui il piccolo sembra avere una fame insaziabile: per 2 o 4 giorni vorrà essere allattato in ogni momento. Questo fenomeno si chiama “scatto di crescita” e non è preoccupante, perciò assecondalo e vedrai che in pochi giorni tutto tornerà normale.

Come capire quando il bimbo sta richiedendo l’allattamento

Abbiamo detto quanto sia importante lasciar decidere il bambino per quanto riguarda la richiesta dell’allattamento. Ma come si fa a capire quando il bimbo ha fame?

Ecco i principali segnali che il neonato invia quando ha fame:

  • Mima il movimento della suzione;
  • Ricerca il seno della madre;
  • Si lecca le labbra;
  • Strofina la testa sul cuscino, oppure sulle tue spalle o il tuo collo;
  • Avvicina le mani alla faccia o alla bocca;
  • Piange.

Sono tutti segnali molto chiari su ciò che vuole il bimbo. In ogni caso non ti preoccupare, più tempo passerà e più diventerai esperta.

Come capire se l’allattamento è corretto

Per capire se l’allattamento è stato eseguito nel modo giusto, ti consigliamo di osservare il tuo piccolo, i suoi movimenti e i gesti che fa. Se la suzione è giusta il bimbo preme i seni galattofori con la lingua e poi deglutisce. All’inizio la suzione è forte, per stimolare l’uscita del latte; man mano poi che il latte inizia a uscire, il ritmo diminuisce.

Quando il bimbo deglutisce potresti sentire un rumore che somiglia a un “huh-ah” o un “K” leggero provenienti dalla gola. Inoltre, se il neonato è attaccato correttamente non sentirai schiocchi durante l’allattamento e le guance sono tonde, non infossate.

Se poi il tuo bimbo ha la tendenza ad addormentarsi durante l’allattamento, o resta attaccato al seno per più di 40 minuti, ti consigliamo di consultare il tuo pediatra.

Bibliografia

  1. Koh K. Maternal breastfeeding and children’s cognitive development. Soc Sci Med. 2017 Aug;187:101-108. doi: 10.1016/j.socscimed.2017.06.012. Epub 2017 Jun 12. PMID: 28672220.

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